I colori che curano
Attraverso l'uso di uno strumento apposito, Peter Mandel ha studiato l’effetto dell’applicazione di fonti luminose, con tonalità e caratteristiche specifiche, sulla pelle, riscontrandone l’efficace stimolo terapeutico dato da una lunghezza d'onda elettromagnetica perfettamente recepita dalle cellule del nostro corpo
I colori sono per ciascuno di noi, ovunque siamo, compagni di viaggi; una convivenza silenziosa, alle volte dolce e altre stridente. Quante volte abbiamo assaporato intimamente il sentirsi trasportare da un cielo azzurro e divenire inconsapevolmente parte di esso, oppure, al contrario, provare disgusto o disagio per un colore che improvvisamente colpisce i nostri occhi: tutto avviene in una frazione di millesimo di secondo, esattamente la velocità a cui viaggia la luce. Ogni giorno scegliamo dei colori per vestirci, per la nostra casa, per la nuova autovettura e così via, in ogni momento della nostra giornata, i colori comunicano e fanno parte di noi.
Una passeggiata al parco ci rigenera, assaporiamo il colore di un fondale marino trasparente dove si riflettono i raggi del sole; qualsiasi luogo che abbiamo custodito nella nostra memoria ed ha lasciato in noi la sensazione di benessere è legato anche al gioco armonioso dei colori, inondando il nostro essere: poesia che non può essere scritta né comunicata, poiché quello era un messaggio solo per noi. Non ci sarebbero parole per far partecipi altri di quello che ha colpito i nostri occhi, ogni sensazione è unica ed è un regalo dell’universo, per noi, in quel momento.
Gli antichi egizi avevano luoghi appositi per i bagni di luce e li usavano per migliorare e guarire disagi emozionali, fisici e non solo. Nei villaggi più remoti, lontano dalla nostra modernità, ancora oggi si tramanda il potere curativo del colore, applicando stoffe di diverse tonalità sulla pelle: a noi sembra strano pensare che la pelle legga il colore! Possiamo, quindi, pensare che il nostro corpo ha un suo programma sofisticato che si attiva a nostra insaputa, legato alla luce ed al colore?
Dopo anni di lavoro con i raggi di luce colorata, ho capito come tutto il processo che si genera non è assolutamente influenzato dal fatto di essere mentalmente ricettivi o meno: la mente è abile e in alcuni momenti ci porta su sentieri poco luminosi, a dubitare; il corpo no, lui non mente, lui vuole aiutarci, comunicarci che il disagio emozionale è arrivato al limite di contenimento e lo dimostra dando segnali evidenti di malessere fisico. Ed è molto interessante vedere come sia saggio nel richiedere i colori di cui ha necessità per riequilibrarsi e come bastino pochi attimi per sentirsi diversi.
Il nostro corpo è il nostro migliore amico, ci accompagna ovunque sempre e sembra amare i colori, la luce che cura. La nostra struttura fisica ascolta le particelle di luce che viaggiano dentro il nostro mondo interiore, nel nostro campo elettromagnetico, nell’invisibile che avvolge le nostre emozioni.
Essere pronti ad aprire un nuovo varco nella nostra vita, darsi una possibilità, significa crescere e accettare di andare incontro ad un cambiamento a 360° e non solo: comprendere di essere pronti a migliorare la qualità della vita, è un gesto di amore per noi ed ha un potere guarente e rigenerante: ogni cellula nel nostro corpo che si adopera per dare costantemente un sostegno, un nutrimento, riceve un messaggio e se ne appropria perché lo riconosce come già suo; lo accoglie e si adopera, come un cesellatore, per ristabilire il giusto livello di entropia, per riportare tutto in una condizione di omeostasi, la condizione di normalità che più gradisce naturalmente, seguendo così il suo principio di auto-conservazione.
Una passeggiata al parco ci rigenera, assaporiamo il colore di un fondale marino trasparente dove si riflettono i raggi del sole; qualsiasi luogo che abbiamo custodito nella nostra memoria ed ha lasciato in noi la sensazione di benessere è legato anche al gioco armonioso dei colori, inondando il nostro essere: poesia che non può essere scritta né comunicata, poiché quello era un messaggio solo per noi. Non ci sarebbero parole per far partecipi altri di quello che ha colpito i nostri occhi, ogni sensazione è unica ed è un regalo dell’universo, per noi, in quel momento.
Gli antichi egizi avevano luoghi appositi per i bagni di luce e li usavano per migliorare e guarire disagi emozionali, fisici e non solo. Nei villaggi più remoti, lontano dalla nostra modernità, ancora oggi si tramanda il potere curativo del colore, applicando stoffe di diverse tonalità sulla pelle: a noi sembra strano pensare che la pelle legga il colore! Possiamo, quindi, pensare che il nostro corpo ha un suo programma sofisticato che si attiva a nostra insaputa, legato alla luce ed al colore?
Dopo anni di lavoro con i raggi di luce colorata, ho capito come tutto il processo che si genera non è assolutamente influenzato dal fatto di essere mentalmente ricettivi o meno: la mente è abile e in alcuni momenti ci porta su sentieri poco luminosi, a dubitare; il corpo no, lui non mente, lui vuole aiutarci, comunicarci che il disagio emozionale è arrivato al limite di contenimento e lo dimostra dando segnali evidenti di malessere fisico. Ed è molto interessante vedere come sia saggio nel richiedere i colori di cui ha necessità per riequilibrarsi e come bastino pochi attimi per sentirsi diversi.
Il nostro corpo è il nostro migliore amico, ci accompagna ovunque sempre e sembra amare i colori, la luce che cura. La nostra struttura fisica ascolta le particelle di luce che viaggiano dentro il nostro mondo interiore, nel nostro campo elettromagnetico, nell’invisibile che avvolge le nostre emozioni.
Essere pronti ad aprire un nuovo varco nella nostra vita, darsi una possibilità, significa crescere e accettare di andare incontro ad un cambiamento a 360° e non solo: comprendere di essere pronti a migliorare la qualità della vita, è un gesto di amore per noi ed ha un potere guarente e rigenerante: ogni cellula nel nostro corpo che si adopera per dare costantemente un sostegno, un nutrimento, riceve un messaggio e se ne appropria perché lo riconosce come già suo; lo accoglie e si adopera, come un cesellatore, per ristabilire il giusto livello di entropia, per riportare tutto in una condizione di omeostasi, la condizione di normalità che più gradisce naturalmente, seguendo così il suo principio di auto-conservazione.
Come nasce la cromoterapia
Peter Mandel, naturopata tedesco, pioniere dello studio della foto Kirlian a fini diagnostici, è l’ideatore della Cromopuntura; facendo tesoro soprattutto delle scoperte sui biofotoni del fisico tedesco Fritz Albert Popp e mettendo a punto il “modello esogetico”, ha riunito due importanti e antiche discipline, quali la cromoterapia e l’agopuntura. Attraverso l’uso di uno strumento apposito, ha studiato l’effetto dell’applicazione di fonti luminose, con tonalità e caratteristiche specifiche, sulla pelle, riscontrandone l’efficace stimolo terapeutico dato da una lunghezza d’onda elettromagnetica (il colore) perfettamente recepita dalle cellule del nostro corpo.
I nostri tessuti e i nostri organi sono un’unità nella quale ogni gruppo di cellule vibra ad una frequenza specifica, che può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro; ogni organo ha il suo colore specifico e vibra in risonanza con esso. Ogni organismo vivente quindi irradia un debole ma permanente flusso di luce, una luce molto debole la cui intensità corrisponde alla luce di una candela posta a venticinque chilometri di distanza, emette cioè dei biofotoni, particelle di luce portatrici di informazioni.
La malattia, quindi, risulta da una interruzione delle linee di comunicazione dei fotoni all’interno dell’organismo, vanificando il collegamento naturale fra i vari distretti organici ed impedendo lo scambio di informazioni fra organo ed organo, determinando quindi squilibrio e la conseguente degenerazione.
Attraverso la pelle, che è una sorta di antenna che capta le informazioni biofotoniche provenienti dall’esterno, le rafforza e le trasmette all’interno, dove vengono immagazzinate e conservate a livello delle molecole di DNA; il messaggio di luce colorata arriva agli organi di coordinazione endocrina (talamo, ipotalamo, ipofisi, epifisi, sistema limbico, corpo calloso e midollo allungato) e da qui posto in collegamento con gli organi interni dell’individuo.
Riassumendo, la cromopuntura è una terapia olistica, cioè non cura direttamente il dolore come quando si ingerisce un farmaco, ma cerca di riequilibrare il disturbo energetico di base che ha prodotto in origine il sintomo. Questa terapia non si occupa quindi del morbo X o della malattia Y, ma agisce sulla persona come un tutto unico secondo il principio olografico. L’immagine olografica si ottiene realizzando una fotografia ottenuta con una sorgente luminosa di raggi laser; la particolarità di questo procedimento sta nel fatto che se ho un’immagine di questo tipo di una rosa e ne ritaglio un pezzetto per ingrandirlo, la fotografia risultante mi farà vedere ancora tutta la rosa e non solo una parte di essa. Nella parte è contenuto il tutto. Molti scienziati pensano oggi che anche il nostro organismo sia olografico e cioè che in ogni cellula vi sia l’immagine e quindi la visione di tutto il nostro corpo.
Peter Mandel, naturopata tedesco, pioniere dello studio della foto Kirlian a fini diagnostici, è l’ideatore della Cromopuntura; facendo tesoro soprattutto delle scoperte sui biofotoni del fisico tedesco Fritz Albert Popp e mettendo a punto il “modello esogetico”, ha riunito due importanti e antiche discipline, quali la cromoterapia e l’agopuntura. Attraverso l’uso di uno strumento apposito, ha studiato l’effetto dell’applicazione di fonti luminose, con tonalità e caratteristiche specifiche, sulla pelle, riscontrandone l’efficace stimolo terapeutico dato da una lunghezza d’onda elettromagnetica (il colore) perfettamente recepita dalle cellule del nostro corpo.
I nostri tessuti e i nostri organi sono un’unità nella quale ogni gruppo di cellule vibra ad una frequenza specifica, che può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro; ogni organo ha il suo colore specifico e vibra in risonanza con esso. Ogni organismo vivente quindi irradia un debole ma permanente flusso di luce, una luce molto debole la cui intensità corrisponde alla luce di una candela posta a venticinque chilometri di distanza, emette cioè dei biofotoni, particelle di luce portatrici di informazioni.
La malattia, quindi, risulta da una interruzione delle linee di comunicazione dei fotoni all’interno dell’organismo, vanificando il collegamento naturale fra i vari distretti organici ed impedendo lo scambio di informazioni fra organo ed organo, determinando quindi squilibrio e la conseguente degenerazione.
Attraverso la pelle, che è una sorta di antenna che capta le informazioni biofotoniche provenienti dall’esterno, le rafforza e le trasmette all’interno, dove vengono immagazzinate e conservate a livello delle molecole di DNA; il messaggio di luce colorata arriva agli organi di coordinazione endocrina (talamo, ipotalamo, ipofisi, epifisi, sistema limbico, corpo calloso e midollo allungato) e da qui posto in collegamento con gli organi interni dell’individuo.
Riassumendo, la cromopuntura è una terapia olistica, cioè non cura direttamente il dolore come quando si ingerisce un farmaco, ma cerca di riequilibrare il disturbo energetico di base che ha prodotto in origine il sintomo. Questa terapia non si occupa quindi del morbo X o della malattia Y, ma agisce sulla persona come un tutto unico secondo il principio olografico. L’immagine olografica si ottiene realizzando una fotografia ottenuta con una sorgente luminosa di raggi laser; la particolarità di questo procedimento sta nel fatto che se ho un’immagine di questo tipo di una rosa e ne ritaglio un pezzetto per ingrandirlo, la fotografia risultante mi farà vedere ancora tutta la rosa e non solo una parte di essa. Nella parte è contenuto il tutto. Molti scienziati pensano oggi che anche il nostro organismo sia olografico e cioè che in ogni cellula vi sia l’immagine e quindi la visione di tutto il nostro corpo.
Come si utilizza
La cromopuntura è una tecnica non invasiva, attraverso la quale l’operatore si limita a posizionare fasci di luce colorata sui punti recettori del corpo, gli stessi dell’agopuntura o dello shiatsu: tali punti sono dislocati lungo i meridiani energetici principali della medicina tradizionale cinese, estendendo il campo di azione ai centri dell’auricoloterapia, a quelli della riflessologia plantare e sulle gengive dato che, secondo la scuola cinese, ogni dente possiede una propria corrispondenza a livello energetico ed è collegato ad organi, visceri e relativi meridiani.
Inoltre, con la cromopuntura è possibile agire sui chakra per l’equilibratura ed il bilanciamento degli stessi e su difficoltà di carattere emozionale.
La stimolazione avviene mediante le vibrazioni emesse dalla luce colorata che sono di diversa frequenza, a seconda del raggio dello spettro cromatico utilizzato nel trattamento: una tecnica apparentemente semplice dunque, ma che richiede conoscenze approfondite poiché si lavora su piani di energia molto profondi.
Per la terapia si utilizza una penna ottica con punte removibili in cristallo di quarzo trasparente, la quale emette il colore dalla base e lo irradia alla punta, in modo che il punto di entrata energetica del nostro corpo sul quale è posizionata ne riceva l’informazione corretta.
Il trattamento è di per sé piacevole, rilassante ed efficace; per questa ragione la sua pratica è considerata molto adatta per interventi su bambini e anziani.
La gamma cromatica utilizzata nella cromo-puntura classica appartiene ai sette colori dell’iride e dei chakra, costituiti dai tre colori primari – rosso, giallo e blu – e dalla mescolanza di due di essi, ottenendo così i colori secondari caldi o freddi. I sette colori sono: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, blu/indaco, violetto.
Spesso durante i trattamenti di cromopuntura vengono utilizzati i due colori opposti o complementari, equilibrando così le energie yang con le energie yin del corpo e, quindi, la circolazione energetica nei suoi percorsi discendenti o ascendenti. La cromo-puntura agisce sempre sulla causa e mai sul sintomo, favorendo una situazione di equilibrio generale, di miglioramento e di prevenzione.
La cromopuntura è una tecnica non invasiva, attraverso la quale l’operatore si limita a posizionare fasci di luce colorata sui punti recettori del corpo, gli stessi dell’agopuntura o dello shiatsu: tali punti sono dislocati lungo i meridiani energetici principali della medicina tradizionale cinese, estendendo il campo di azione ai centri dell’auricoloterapia, a quelli della riflessologia plantare e sulle gengive dato che, secondo la scuola cinese, ogni dente possiede una propria corrispondenza a livello energetico ed è collegato ad organi, visceri e relativi meridiani.
Inoltre, con la cromopuntura è possibile agire sui chakra per l’equilibratura ed il bilanciamento degli stessi e su difficoltà di carattere emozionale.
La stimolazione avviene mediante le vibrazioni emesse dalla luce colorata che sono di diversa frequenza, a seconda del raggio dello spettro cromatico utilizzato nel trattamento: una tecnica apparentemente semplice dunque, ma che richiede conoscenze approfondite poiché si lavora su piani di energia molto profondi.
Per la terapia si utilizza una penna ottica con punte removibili in cristallo di quarzo trasparente, la quale emette il colore dalla base e lo irradia alla punta, in modo che il punto di entrata energetica del nostro corpo sul quale è posizionata ne riceva l’informazione corretta.
Il trattamento è di per sé piacevole, rilassante ed efficace; per questa ragione la sua pratica è considerata molto adatta per interventi su bambini e anziani.
La gamma cromatica utilizzata nella cromo-puntura classica appartiene ai sette colori dell’iride e dei chakra, costituiti dai tre colori primari – rosso, giallo e blu – e dalla mescolanza di due di essi, ottenendo così i colori secondari caldi o freddi. I sette colori sono: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, blu/indaco, violetto.
Spesso durante i trattamenti di cromopuntura vengono utilizzati i due colori opposti o complementari, equilibrando così le energie yang con le energie yin del corpo e, quindi, la circolazione energetica nei suoi percorsi discendenti o ascendenti. La cromo-puntura agisce sempre sulla causa e mai sul sintomo, favorendo una situazione di equilibrio generale, di miglioramento e di prevenzione.
Caratteristiche principali dei colori
Rosso: è l’elemento del fuoco, importante per tutte le forme viventi, perché senza il fuoco il freddo paralizzerebbe ogni cosa, senza il calore non vi sarebbe movimento né attività. E’ stimolante ed eccitante per i nervi e il sangue, energetico per il fegato, benefico per il sistema muscolare e per l’emisfero cerebrale sinistro; è vasodilantate; è utile per riportare la persona estroversa dentro il suo gusci e indicato negli stati depressivi e nell’apatia
Giallo: è il colore del sole. Per gli antichi il giallo rappresentava il colore vitale per eccellenza; è il colore dell’intelletto da un punto di vista percettivo; attiva i nervi motori, perciò è usato nelle paralisi; ha funzione stimolatrice e rigeneratrice; è utile nelle costipazioni, nel diabete, per problemi digestivi; è depurativo, attiva il sistema linfatico, regolarizza il flusso biliare e combatte i parassiti; è psicologicamente efficace negli stati depressivi
Arancione: è il risultato della combinazione dei raggi rossi e gialli e il suo potere terapeutico è maggiore di entrambi, considerati singolarmente; rappresenta calore e prosperità, è il colore dell’entusiasmo e dell’ardore; è usato per gli spasmi muscolari e per i crampi; favorisce il metabolismo del calcio, stimola la produzione di latte nel seno materno dopo la nascita del bambino; stimola il numero delle pulsazioni cardiache senza alterare la pressione sanguigna; è usato per l’esaurimento mentale, è il colore delle idee e dei concetti, e, in generale, infonde benessere e gioia di vivere.
Verde: è colore mediano dello spettro, è neutro, né acido, né alcalino; è il colore della quiete, calma, rilassa il corpo e la mente; influenza il sistema nervoso simpatico, è vasodilatatore e abbassa la pressione sanguigna; stimola l’ipofisi, esercita un’azione disinfettante antisettica, antibatterica; utile nei casi di insonnia, seda il sistema nervoso e aiuta nei casi di irritabilità.
Blu/turchese: è il colore dell’intuizione e delle facoltà mentali superiori; è il colore della verità della devozione, della calma e della sincerità; attenua l’eccitazione nervosa, ha azione astringente; genera equilibrio e aromonia, perciò è in grado di riportare il flusso sanguigno a livelli normali in caso di squilibrio; è indicato nelle fasi maniacali, è più rilassante del verde, ed è usato per rimuovere la persona introversa dal suo stato di isolamento. Non ha colore complementare.
Blu/indaco: è il colore della calma e dell’infinito; ha effetti molto positivi negli stati dolorosi in generale; inibisce l’attività respiratoria, è emostatico, stimola le ghiandole paratiroidee e inibisce la tiroide; influenza la vista, l’udito e l’olfatto; lenisce mal di testa ed emicranie; utile nelle convulsioni, nell’insonnia e in vari disturbi nervosi.
Viola: è il colore dell’ispirazione, della meditazione e della spiritualità; attiva la milza, stimola i nervi e, contemporaneamente, inibisce il sistema linfatico; rallenta l’attività cardiaca, favorisce l’afflusso sanguigno alla parte superiore del cervello; risulta eccellente per sedare stati violenti di follia improvvisa, ma anche per regolare gli accessi di ira.
Rosso: è l’elemento del fuoco, importante per tutte le forme viventi, perché senza il fuoco il freddo paralizzerebbe ogni cosa, senza il calore non vi sarebbe movimento né attività. E’ stimolante ed eccitante per i nervi e il sangue, energetico per il fegato, benefico per il sistema muscolare e per l’emisfero cerebrale sinistro; è vasodilantate; è utile per riportare la persona estroversa dentro il suo gusci e indicato negli stati depressivi e nell’apatia
Giallo: è il colore del sole. Per gli antichi il giallo rappresentava il colore vitale per eccellenza; è il colore dell’intelletto da un punto di vista percettivo; attiva i nervi motori, perciò è usato nelle paralisi; ha funzione stimolatrice e rigeneratrice; è utile nelle costipazioni, nel diabete, per problemi digestivi; è depurativo, attiva il sistema linfatico, regolarizza il flusso biliare e combatte i parassiti; è psicologicamente efficace negli stati depressivi
Arancione: è il risultato della combinazione dei raggi rossi e gialli e il suo potere terapeutico è maggiore di entrambi, considerati singolarmente; rappresenta calore e prosperità, è il colore dell’entusiasmo e dell’ardore; è usato per gli spasmi muscolari e per i crampi; favorisce il metabolismo del calcio, stimola la produzione di latte nel seno materno dopo la nascita del bambino; stimola il numero delle pulsazioni cardiache senza alterare la pressione sanguigna; è usato per l’esaurimento mentale, è il colore delle idee e dei concetti, e, in generale, infonde benessere e gioia di vivere.
Verde: è colore mediano dello spettro, è neutro, né acido, né alcalino; è il colore della quiete, calma, rilassa il corpo e la mente; influenza il sistema nervoso simpatico, è vasodilatatore e abbassa la pressione sanguigna; stimola l’ipofisi, esercita un’azione disinfettante antisettica, antibatterica; utile nei casi di insonnia, seda il sistema nervoso e aiuta nei casi di irritabilità.
Blu/turchese: è il colore dell’intuizione e delle facoltà mentali superiori; è il colore della verità della devozione, della calma e della sincerità; attenua l’eccitazione nervosa, ha azione astringente; genera equilibrio e aromonia, perciò è in grado di riportare il flusso sanguigno a livelli normali in caso di squilibrio; è indicato nelle fasi maniacali, è più rilassante del verde, ed è usato per rimuovere la persona introversa dal suo stato di isolamento. Non ha colore complementare.
Blu/indaco: è il colore della calma e dell’infinito; ha effetti molto positivi negli stati dolorosi in generale; inibisce l’attività respiratoria, è emostatico, stimola le ghiandole paratiroidee e inibisce la tiroide; influenza la vista, l’udito e l’olfatto; lenisce mal di testa ed emicranie; utile nelle convulsioni, nell’insonnia e in vari disturbi nervosi.
Viola: è il colore dell’ispirazione, della meditazione e della spiritualità; attiva la milza, stimola i nervi e, contemporaneamente, inibisce il sistema linfatico; rallenta l’attività cardiaca, favorisce l’afflusso sanguigno alla parte superiore del cervello; risulta eccellente per sedare stati violenti di follia improvvisa, ma anche per regolare gli accessi di ira.
Parliamo di DOLORE
1 - ogni paziente che soffre per il dolore, che ne sia consapevole o meno, ha notevoli conflitti, presenti già in precedenza
2 - questi conflitti possono essere traumi vissuti nel passato la cui causa è possibile sia da ricercare nel periodo dell'infanzia, della nascita o in quello prenatale
3 - in quanto essere umani non riusciamo a dimenticare, quindi tutto è registrato e scritto dentro di noi e per questa ragione traumi e conflitti si fanno sentire durante la vita
4 - i conflitti esistono per essere risolti, come sosteneva il fisico David Bohm. Senza dubbio l'uomo ha bisogno di conflitti per poter evolvere nel corso della vita
5 - i blocchi dovuti a conflitti irrisolti generano segnali che noi essere umani percepiamo come dolore, indisposizione, disturbi funzionali o malattia
6 - non serve alcuna logica superiore per capire che bisogna tentare di stabilire riflessi finalizzati allo sblocco in modo da quietare e regolare i riflessi errati dei centri superiori
7 - il continuo scambio di informazioni e funzioni individuali è il presupposto per l'omeostasi. Questa è la ragione per cui nel NOSTRO LAVORO DI DIAGNOSI E TERAPIA non dobbiamo solo considerare le strutture cellulari-organiche, MA ANCHE SEGUIRE LE CORRELAZIONI PER RISALIRE ALL'INDIVIDUALITA' PROGRAMMATICA, PARTENDO DALLA QUALE INDURRE IMPULSI REGOLATORI. (Peter Mandel)
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