lunedì 23 luglio 2012

LA MALATTIA SECONDO LA PROSPETTIVA DELL'ENERGIA

IL PUNTO DI VISTA DELL'ENERGIA

Ci sono tanti modi per guardare una cosa. Possiamo vederla dal punto di vista fisico, o scegliere di portare la nostra attenzione altrove.
Il Sistema Corpo Specchio è un metodo di guarigione spirituale e si basa sull'assunto che, qualunque sia la patologia o il sintomo che manifestiamo, il nostro stato naturale è quello dell'interezza e della salute.
La guarigione è il processo che ci permette di ritornare a tale stato. Questo sistema può anche essere definito una tecnica della coscienza, la cui finalità è fornirci gli strumenti per riequilibrarci e per comprendere che cosa ci ha fatto perdere il nostro stato naturale di salute e di benessere.
La malattia quindi è vista come indice di un disagio ad altri livelli oltre quello fisico, ed è un messaggio che ci permette di individuarlo e risolverlo.
Adottando questo punto di vista vedremo che qualsiasi malattia ci induce a compiere un viaggio alla scoperta di noi stessi, il cui innegabile risultato sarà una trasformazione della nostra vita. Potremmo chiederci : "perché cambiare?"  La risposta è semplice: a volte per vivere meglio, altre semplicemente perché non abbiamo alternative.

TUTTO INIZIA DENTRO DI NOI

Le idee sulle quali si basa questa tecnica sono molto semplici. La prima è che tutto inizia dentro di noi. Che cosa significa? Vuol dire che se abbiamo qualcosa che non funziona bene nel nostro corpo o nella nostra vita, dobbiamo guardare dentro di noi, e non fuori, come invece ci ha insegnato a fare la nostra cultura.
Ciò significa che, da questo punto di vista, non accade nulla sul piano fisico, a meno che non ci sia una "tensione" a livello interiore. In altre parole, se facciamo quello che è giusto per noi,  nel profondo, se ci  ascoltiamo, siamo naturalmente equilibrati e sani.
Infatti, è vero che a livello fisico è un virus a provocare l'influenza, ma è altrettanto vero che si è infettati soltanto in alcune circostanze: per noi queste si verificano quando nella nostra coscienza ci sono dei blocchi specifici. I virus sono dappertutto. Perché alcune volte ne siamo affetti, altre volte no? La causa è il nostro stato interiore. E ancora: quando ci procuriamo una ferita in un incidente, perch[ questa è localizzata proprio in una certa parte del nostro copro, quella in cui normalmente abbiamo problemi? E' un "caso" o c'è uno schema e un ordine secondo cui le cose accadono nel nostro corpo?
Vediamo come funziona.
Noi siamo potenzialmente in contatto con una parte profonda che sa cosa è giusto per noi. La possiamo chiamare intuizione, istinto o voce interiore. Quando l'ascoltiamo, la nostra guida interiore ci porta sempre verso ciò che funziona per noi, verso ciò che ci fa stare bene; ma se ci "distraiamo" e non le prestiamo attenzione, prendiamo alcune decisioni che ci creano tensione, che non vanno bene per noi.
Magari lo facciamo per una "giusta causa",  per fare piacere a qualcuno o per non  fare soffrire chi ci sta a cuore, oppure per essere più amati o per non essere abbandonati...ma, di fatto, quando non ci ascoltiamo, ci facciamo violenza. Questo ci crea tensione interiore. A volte ne siamo consapevoli, a volte no.Ma, da qualche parte, avvertiamo il disagio. Vedremo che, se prendiamo decisioni che ci creano stress e la tensione arriva a una certa intensità, questa si manifesta a livello fisico: la conseguenza è la creazione del sintomo patologico.
Quindi da questo punto di vista, tutto ciò che accade nel nostro corpo e nella nostra vita non è altro che il risultato di ciò che ci stiamo facendo "dentro", delle decisioni che abbiamo preso. Tutto dipende dalla nostra coscienza.
La coscienza è l'esperienza di esistere: quindi il nostro corpo è parte della nostra coscienza, così  come i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri desideri e le nostre paure; ma ne fanno parte anche altri aspetti, che vanno dal gustare un vino eccellente a piangere davanti a un tramonto, da un atto semplice come mangiare a fare viaggi astrali.
Non dobbiamo dimenticare però che noi, e soltanto noi, siamo i padroni della nostra coscienza:
noi decidiamo che cosa pensare, noi decidiamo che cosa sentire come risposta all'ambiente che ci circonda e agli stimoli che riceviamo, noi scegliamo come percepire gli eventi. Perciò se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e conseguentemente, il nostro modo di essere. Dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri pensieri e delle nostre azioni e di, conseguenza, di ciò che ne risulta. Il processo di guarigione implica, ovviamente, che ci rendiamo conto e cambiamo quello che non funziona per noi.

SIAMO ESSERI DI ENERGIA

Un altro assunto importante dal quale parte questo sistema di guarigione è che dobbiamo imparare a vedere oltre il nostro corpo fisico, considerandoci esseri di energia. Questa nuova prospettiva ha alcuni vantaggi perchè, se ci consideriamo energia, saremo sottoposti alle sue regole e non più alle leggi di causa-effetto del mondo fisico. Ciò può essere moto utile, sopratutto quando le leggi fisiche deterministiche non ci offrono molte alternative!
La domanda è: come procedere per cambiare il nostro punto di vista?
Orientati come siamo sempre stati, verso la dimensione materiale, abbiamo l'abitudine di considerare noi stessi come mere strutture biologiche: un insieme di organi, muscoli, ossa e nervi; ma, se osserviamo più da vicino la costituzione della materia, vediamo che possiamo considerarci come strutture energetiche. La scienza stessa, infatti, ha dimostrato che in realtà siamo "fatti" di energia. Consideriamo la parte più minuscola dell'universo biologica, la cellula, che costituisce la materia vivente: è composta di molecole, a loro volta costituite da atomi, anch'essi formati da particelle ancora più piccole, il nucleo e gli elettroni; questi ultimi, poi, sono divisibili in particole ancora più minute, i gluoni, i neutrini, i quark, i cosiddetti "buchi bianchi" e "buchi neri". Di fatto, energia in movimento. L'inseme di questi buchi bianchi e neri, cioè pura energia dinamica, forma la parte più piccola di quella che definiamo particella nell'universo fisico.L'aggregato di queste particelle infinitesimali costituisce lo schema di particelle più grandi, che a loro volta, costituiscono gli organi. Un insieme di organi costituisce un organismo.
Possiamo quindi affermare che l'intero organismo vivente, cioè il nostro corpo, è formato soltanto da piccoli buchi bianchi e piccoli buchi neri, in una determinata configurazione. Si tratta soltanto di energia.
Quindi se il nostro corpo fisico è soltanto energia, è facile comprendere come la nostra coscienza, costituita da tutto quello che possiamo sperimentare nella sfera fisica, emozionale, mentale e spirituale e che di fatto, rappresenta ciò che realmente siamo, sia energia. Per meglio dire, siamo un sistema energetico, composto da varie densità di energia, in cui il corpo fisico rappresenta la vibrazione più densa.
Per ora chiamiamo tale energia "energia vitale"; essa non è soltanto nella nostra mente, ma in tutto il corpo: o meglio, è tutto il corpo. E' facile capire come la nostra coscienza, che è energia, sia connessa con ogni cellula del nostro corpo che, ricordiamoci, non è altro che la forma più densa della stessa energia. Quindi, ogni nostra parte sa quando facciamo qualcosa che è bene per noi, oppure no, e reagisce di conseguenza. Una tensione nella coscienza crea uno squilibrio nella nostra energia che si trasmette alla sua parte più densa, il corpo fisico; questo manifesterà la tensione con una certa patologia.

IL SINTOMO COME MESSAGGIO

Il sintomo è dunque una specie di linguaggio in codice, serve soltanto a comunicarci un messaggio: significa che stiamo facendo qualcosa che non va bene per noi. Nel momento in cui nella coscienza cessa di esistere la condizione che ci faceva stare male, il sintomo guarisce.
Quando capiamo il messaggio che il corpo ci sta comunicando e facciamo ciò che è necessario per canbiare il modo di essere che ci crea squilibrio, risolviamo la situazione che non funziona per noi: allora  ritorniamo in armonia, a tutti i livelli.
La tensione in una parte specifica del nostro corpo si manifesta in una patologia particolare, che è il riflesso della tensione presente in una certa parte della nostra coscienza, in altre parole in una determinata area della nostra vita. E il sintomo lo dice chiaramente.
E' evidente che, seguendo questo filo di pensiero, non ci può essere guarigione senza trasformazione.
Infatti, manifestando la patologia, il corpo ci sta dicendo:"Guarda ciò che mi stai facendo; è quello che, con il tuo modo di essere, ti stai facendo dentro".
Possiamo ovviamente, continuare a non cambiare, ottenendo il medesimo risultato, oppure scegliere di fare qualcosa di diverso e allora avremo un esito differente. Non si tratta di stabilire che sia giusto o sbagliato in astratto ma, semplicemente, che cosa funzioni meglio per noi: se scelgo di continuare in questa direzione, sto male; se prendo una via diversa, sto bene. Vedere le cose in questa prospettiva non significa addossarsi la colpa di avere creato il sintomo, ma assumersi la responsabilità di avere preso decisioni non giuste per noi. Un certo modo di essere crea un sintomo, un modo di essere differente lo fa scomparire. Siamo noi che decidiamo come vogliamo essere.

Fonte: "I sintomi parlano" di Rossella Panigatti.



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