Reiki
è un metodo di guarigione naturale basato sull'imposizione delle mani
realizzato dal Dr. Usui agli inizi del 1900 in Giappone, precisamente nel 1922. La parola Reiki è formata da 2
fonogrammi: Rei e Ki. Rei rappresenta l’inspiegabile, qualche cosa di
misterioso, la causa e l'effetto che si cela dietro la creazione, quella
motivazione che si antepone alla vita stessa, il
grande anello di congiunzione che in se racchiude l’inizio e la fine. Per dirlo
con parole personali mi piace definirlo come: il perpetuo respiro dell’universo.
Comunemente conosciuto nella cultura
cattolica come Dio. Ki invece costituisce la forza motrice che attraverso
la sua energia dinamica e onnipresente mantiene in vita unisce ed assembla
tutto il creato. Tradotta a noi occidentali con il termine di: Energia vitale
universale. Anche se il termine più appropriato sarebbe: Soffi. (il soffio
della vita in tutte le sue manifestazioni). Pertanto
la parola Reiki indica la capacità dell'uomo a connettersi con Dio.
Decidere
di sottoporsi ad una terapia Reiki oppure diventare a nostra volta dei canali
Reiki con la capacità di fare fluire energia REIKI dalle nostre mani, va di
conseguenza ad instaurare un processo di autoguarigione che lavora sui tre
aspetti della nostra vita: l'aspetto fisico, mentale e spirituale. Questo
ovviamente porta ad avere una maggiore salute fisica, una maggiore
consapevolezza di se stessi, più serenità, tranquillità personale, ma
soprattutto ci abitua a donare più amore alla nostra esistenza. E’ un metodo
semplice ed efficace e accessibile a tutti; qualsiasi persona di qualunque
cultura lo può imparare.
Non
si tratta di pranoterapia anche se a prima vista potrebbe sembrare molto
simile; il pranoterapeuta utilizza principalmente la propria energia
interiore, così facendo sfrutta il principio delle energie bioradianti
dove attraverso l’ascolto del campo aurico del paziente comprende se si tratta
di uno svuotamento oppure di una congestione pranica, e a seconda dell’una o
dell’altra causa va a lavorare sulla disarmonia con tecniche ben diverse.
inoltre quando si lavora con la pranoterapia è necessario schermarsi
mentalmente al fine di non catalizzare su se stessi la malattia del proprio
ricevente. Con la tecnica Reiki tutta questa preparazione non è
necessaria, in quanto non siamo più noi che diamo del nostro ma è la nostra
energia che agisce in concomitanza con l’energia universale andando così ad
avvolgere e a sostenere tutto il nostro operato. Di conseguenza non avremo
nessun bisogno di schermarci anche se dovessimo trattare i casi più disperati.
Utilizzeremo un'unica posizione delle mani e l’energia Reiki fluirà attraverso
noi pulendo ed energificando nello stesso istante la parte malata. Questo
perché quando si utilizza Reiki non siamo noi a dare, ma è il corpo del
ricevente che assorbe quanto necessita.
Ogni
qual volta che utilizziamo Reiki i primi a beneficiarne siamo proprio noi,
fungendo da canali di scorrimento con la frequenza della creazione. L’energia
che ci attraverserà pulirà prima tutta la nostra essenza e in un secondo tempo
andrà a lavorare sopra il nostro paziente, senza che questi rischi di ricevere
le nostre impurità. Non si tratta di una religione o di un dogma o di un credo
particolare. Se pur Reiki è una tecnica di guarigione spirituale questo non ha
nulla a che vedere con le religioni; il Reiki praticato da un Cristiano è
uguale al Reiki praticato da un Mussulmano, o da un Buddista, la religione non
conta perché la fonte a cui ci si rifà è sempre la stessa. Reiki non mira a creare dogmi.
Tutt'altro, crea semplicemente dei punti fissi dentro ognuno di noi a cui
rivolgersi in ogni istante della nostra vita al fine di farci prendere
coscienza che il desino della nostra esistenza è unicamente nelle nostre mani.
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