martedì 17 luglio 2012

REIKI



Reiki è un metodo di guarigione naturale basato sull'imposizione delle mani realizzato dal Dr. Usui agli inizi del 1900 in Giappone, precisamente nel 1922. La parola Reiki è formata da 2 fonogrammi: Rei  e Ki. Rei rappresenta l’inspiegabile, qualche cosa di misterioso, la causa e l'effetto che si cela dietro la creazione, quella motivazione che si antepone alla vita stessa, il grande anello di congiunzione che in se racchiude l’inizio e la fine. Per dirlo con parole personali mi piace definirlo come: il perpetuo respiro dell’universo. 
Comunemente conosciuto nella cultura cattolica come Dio. Ki invece  costituisce la forza motrice che attraverso la sua energia dinamica e onnipresente mantiene in vita unisce ed assembla tutto il creato. Tradotta a noi occidentali con il termine di: Energia vitale universale. Anche se il termine più appropriato sarebbe: Soffi. (il soffio della vita in tutte le sue manifestazioni). Pertanto la parola Reiki indica la capacità dell'uomo a connettersi con Dio.
Decidere di sottoporsi ad una terapia Reiki oppure diventare a nostra volta dei canali Reiki con la capacità di fare fluire energia REIKI dalle nostre mani, va di conseguenza ad instaurare un processo di autoguarigione che lavora sui tre aspetti della nostra vita: l'aspetto fisico, mentale e spirituale. Questo ovviamente porta ad avere una maggiore salute fisica, una maggiore consapevolezza di se stessi, più serenità, tranquillità personale, ma soprattutto ci abitua a donare più amore alla nostra esistenza. E’ un metodo semplice ed efficace e accessibile a tutti; qualsiasi persona di qualunque cultura lo può imparare.
Non si tratta di pranoterapia anche se a prima vista potrebbe sembrare molto simile; il pranoterapeuta utilizza principalmente la propria energia interiore,  così facendo sfrutta il principio delle energie bioradianti dove attraverso l’ascolto del campo aurico del paziente comprende se si tratta di uno svuotamento oppure di una congestione pranica, e a seconda dell’una o dell’altra causa va a lavorare sulla disarmonia con tecniche ben diverse. inoltre quando si lavora con la pranoterapia è necessario schermarsi mentalmente al fine di non catalizzare su se stessi la malattia del proprio ricevente. Con la tecnica Reiki tutta questa preparazione  non è necessaria, in quanto non siamo più noi che diamo del nostro ma è la nostra energia che agisce in concomitanza con l’energia universale andando così ad avvolgere e a sostenere tutto il nostro operato. Di conseguenza non avremo nessun bisogno di schermarci anche se dovessimo trattare i casi più disperati. Utilizzeremo un'unica posizione delle mani e l’energia Reiki fluirà attraverso noi pulendo ed energificando nello stesso istante la parte malata. Questo perché quando si utilizza Reiki non siamo noi a dare, ma è il corpo del ricevente che assorbe quanto necessita.
Ogni qual volta che utilizziamo Reiki i primi a beneficiarne siamo proprio noi, fungendo da canali di scorrimento con la frequenza della creazione. L’energia che ci attraverserà pulirà prima tutta la nostra essenza e in un secondo tempo andrà a lavorare sopra il nostro paziente, senza che questi rischi di ricevere le nostre impurità. Non si tratta di una religione o di un dogma o di un credo particolare. Se pur Reiki è una tecnica di guarigione spirituale questo non ha nulla a che vedere con le religioni; il Reiki praticato da un Cristiano è uguale al Reiki praticato da un Mussulmano, o da un Buddista, la religione non conta perché la fonte a cui ci si rifà è sempre la stessa.  Reiki non mira a creare dogmi. Tutt'altro, crea semplicemente dei punti fissi dentro ognuno di noi a cui rivolgersi in ogni istante della nostra vita al fine di farci prendere coscienza che il desino della nostra esistenza è unicamente nelle nostre mani.

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