martedì 24 luglio 2012

EstaThè: non fa passare la sete ma la fa venire


Arriva il caldo,arriva l’estate e con essa arrivano le bevande al gusto di the da consumare fredde.Ho scritto al gusto di the perchè solitamente il sapore che potete guestare di queste bevande non è dato tanto dal the lasciato in infusione ma dai vari aromi che vi inseriscono nella miscela e,in questo caso specifico,non devono essere neanche pochi visto che si trovano in quarta posizione.

Per il resto si tratta in tutto e per tutto di una bevanda molto zuccherata,quindi se volete farvi passare la sete durante una giornata di sole non è questo il modo(lo zucchero infatti non fa passare la sete ma anzi la aumenta).
considerate che in ogni bicchiere normale da 250ml ci sono circa 25 gr di zucchero ovvero un cucchiaino stracolmo.
Di seguito la lista completa degli ingredienti
  • Infuso di the (acqua e the)
  • Succo di pesca 9.5%
  • Zucchero: lo zucchero grezzo viene lavato con latte di calce poi, per eliminare la calce che e’ rimasta in eccesso, viene trattato con anidride carbonica.Ma non è finita qui,infatti il prodotto così ottenuto avrebbe un colore scuro quindi viene trattato con acido solforoso e poi sottoposto a cottura,raffreddamento e cristallizzazione.Infine avviene la centrifugazione.
    Probabilmente starete pensando che sia finita qui.Invece siamo arrivato solo allo stadio dello zucchero grezzo da cui parte la seconda fase della lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno).(ulteriori informazioni qui)
  • Aromi: non vengono propriamente usati per insaporire i prodotti ma per dargli il loro sapore “naturale”, ovvero quel sapore che hanno perso durante tutto il processo di lavorazione del prodotto stesso. Nel caso peggiore invece gli aromi vengono utilizzati per alterare completamente il sapore di un prodotto che altrimenti risulterebbe “cattivo”.Non essendo riportata la sigla “aromi naturali” questi sono sicuramente di origine chimica/artificiale,insomma potrebbe esserci di tutto
  • Destrosio: viene ottenuto industrialmente dall’idrolisi totale dell’amido, generalmente proveniente dal mais o dalla fecola di patate; si presenta come una polvere bianca cristallina, simile allo zucchero ma con un sapore meno dolce. Il destrosio viene utilizzato in campo alimentare, soprattutto nella preparazione dei più svariati prodotti dolciari e da forno, e farmaceutico, come edulcorante, eccipiente e sostanza energetica in varie forme.
    Il destrosio viene commercializzato come integratore alimentare ed utilizzato come tale soprattutto nel post-allenamento, per favorire il ripristino delle scorte energetiche muscolari e facilitare l’ingresso di glucosio ed amminoacidi nelle fibre.
  • Succo di limone
  • Acido ascorbico(esaltatore di sapidità):si tratta della normale vitamina C ed in questo caso viene utilizzata per esaltare/modificare il sapore di quello che state bevendo in modo da creare un sapore artificiale che piaccia.quindi c’è da dire che se gli ingredienti fossero buoni ed il prodotto fosse già buono di suo non ce ne sarebbe bisogno
  • Acido citrico:considerato il suo ampio impiego, l’acido citrico, un tempo estratto dagli agrumi, viene oggi prodotto soprattutto per fermentazione citrica di soluzioni zuccherine in cui il glucosio è trasformato in acido citrico da ceppi selezionati di Aspergillus niger (muffe).
    Un eccessivo consumo di acido citrico può ledere lo smalto e facilitare l’erosione dentale; per questo motivo i dentisti raccomandano di attendere qualche minuto prima di lavarsi i denti dopo aver bevuto bevande acide.
    L’acido citrico è un ottimo alcalinizzante urinario
  • Citrato di calcio:Il calcio citrato è il sale di calcio dell’acido citrico; viene ampiamente utilizzato in campo alimentare come additivo antiossidante sinergista (E333), sfruttandone allo stesso tempo le proprietà correttrici dell’acidità ed esaltatrici della sapidità (caramelle all’arancia, confetti, chewingum, frutta e succhi di frutta). Leggendo tra le righe delle etichette nutrizionali, questo additivo è di comune riscontro anche nei formaggi ed in molti prodotti da forno surgelati.

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